Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo?
Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà".
Sant’Agostino
C'è un vecchio racconto zen che parla di un governatore giapponese in visita ad un monastero per conoscere un famoso maestro. Arrivato a destinazione il governatore chiede un colloquio con il maestro facendo precedere il titolo al proprio nome.
Il maestro rifiuta però di incontrarlo e manda a dire che il governatore non esiste e quindi non è disposto ad accoglierlo.
Il notabile ricevuta la notizia capisce e chiede di nuovo un colloquio con il maestro facendosi annunciare questa volta solo con il proprio nome.
Il monaco allora lo accoglie senza indugio...
Lee Jeffries è un fotografo inglese che rappresenta, con immagini di sconvolgente intensità, un problema di tutta l'umanità: gli esseri umani che vivono in strada senza un tetto sotto il quale ripararsi. La foto che vedete è sua.
Qual è il legame tra l'uomo rappresentato in questa foto ed il governatore in visita al maestro zen?
Quest'uomo non solo non ha casa né denaro, ma non ha titoli né cariche.
Il Governatore ha benessere e ricchezze ed una solida cultura.
Entrambi sono Persone.
A SempliCity l'essenza di una persona non è rappresentata dai ruoli professionali ricoperti, dai titoli accademici o dalle cariche.
L'essenza di un uomo è scritta nelle linee tracciate dalla vita sul suo volto, dalle esperienze che raccontano la sua storia personale, le persone che ha incontrato, i colpi che ha ricevuto, i pensieri che ha avuto; dall'inequivocabile luce che emerge dagli occhi, che racconta il suo stato d'animo di oggi, i sentimenti che ha provato ieri, e l'altro ieri, la forza o la debolezza, il coraggio o la paura, l'energia spirituale o l'assenza di spiritualità, l'ironia o la serietà, la sincerità o la menzogna, la sensibilità o la durezza.
Manifestiamo agli altri semplicemente ciò che siamo. Verrebbe da dire: presentiamoci "spogliati" dei formalismi agli occhi degli altri. Che sia un amico, il compagno di vita, la persona che ci piace e che vorremmo frequentare, un conoscente. Presentiamo la nostra "nuda verità".
Il monaco zen rifiuta di ricevere il governatore perché antepone il suo ego alla sua essenza. Ed il monaco non intende dialogare con una carica ma con una Persona, alla pari, da cuore a cuore, da anima ad anima.
Quante volte abbiamo utilizzato la nostra posizione, il nostro potere, i nostri titoli per definire noi stessi rispetto agli altri? Quante volte ci è stato chiesto di cosa ci occupiamo o che studi abbiamo fatto, piuttosto che, semplicemente, chi siamo, cosa ci piace fare, cosa abbiamo fatto di interessante nella vita, guardandoci dritto negli occhi?
Provate a descrivere voi stessi con le vostre passioni, le vostre esperienze, i vostri sentimenti, le vostre debolezze, piuttosto che costruire un'immagine basata sulla vostra posizione in società.
Se le parole sono coerenti con le nostre "rughe" e con la "luce" del nostro sguardo gli altri faranno lo stesso e si adegueranno e sarà possibile comunicare tra Persone, cuore a cuore, anima ad anima...
(Foto: Foto di Lee Jeffries, "http://no-miedo.blogspot.it/2012/06/il-volto-degli-ultimi.html")
Qual è il legame tra l'uomo rappresentato in questa foto ed il governatore in visita al maestro zen?
Quest'uomo non solo non ha casa né denaro, ma non ha titoli né cariche.
Il Governatore ha benessere e ricchezze ed una solida cultura.
Entrambi sono Persone.
A SempliCity l'essenza di una persona non è rappresentata dai ruoli professionali ricoperti, dai titoli accademici o dalle cariche.
L'essenza di un uomo è scritta nelle linee tracciate dalla vita sul suo volto, dalle esperienze che raccontano la sua storia personale, le persone che ha incontrato, i colpi che ha ricevuto, i pensieri che ha avuto; dall'inequivocabile luce che emerge dagli occhi, che racconta il suo stato d'animo di oggi, i sentimenti che ha provato ieri, e l'altro ieri, la forza o la debolezza, il coraggio o la paura, l'energia spirituale o l'assenza di spiritualità, l'ironia o la serietà, la sincerità o la menzogna, la sensibilità o la durezza.
Manifestiamo agli altri semplicemente ciò che siamo. Verrebbe da dire: presentiamoci "spogliati" dei formalismi agli occhi degli altri. Che sia un amico, il compagno di vita, la persona che ci piace e che vorremmo frequentare, un conoscente. Presentiamo la nostra "nuda verità".
Il monaco zen rifiuta di ricevere il governatore perché antepone il suo ego alla sua essenza. Ed il monaco non intende dialogare con una carica ma con una Persona, alla pari, da cuore a cuore, da anima ad anima.
Quante volte abbiamo utilizzato la nostra posizione, il nostro potere, i nostri titoli per definire noi stessi rispetto agli altri? Quante volte ci è stato chiesto di cosa ci occupiamo o che studi abbiamo fatto, piuttosto che, semplicemente, chi siamo, cosa ci piace fare, cosa abbiamo fatto di interessante nella vita, guardandoci dritto negli occhi?
Provate a descrivere voi stessi con le vostre passioni, le vostre esperienze, i vostri sentimenti, le vostre debolezze, piuttosto che costruire un'immagine basata sulla vostra posizione in società.
Se le parole sono coerenti con le nostre "rughe" e con la "luce" del nostro sguardo gli altri faranno lo stesso e si adegueranno e sarà possibile comunicare tra Persone, cuore a cuore, anima ad anima...
(Foto: Foto di Lee Jeffries, "http://no-miedo.blogspot.it/2012/06/il-volto-degli-ultimi.html")
Autore: Lorenzo Grasso





